Il tunnel formato dal vulcano del Monte de la Corona è uno dei più estesi e interessanti del pianeta. Lungo il suo percorso ci sono almeno sedici jameos (apertura del terreno che permette l’accesso alle diverse grotte). Gli oltre sei chilometri conosciuti si estendono dal cratere del vulcano fino al mare, in un tratto sottomarino di un chilometro e mezzo denominato “Tunnel dell’Atlantide”.
La Cueva de los Verdes si trova nel nord dell’isola nel comune di Haría.

Vulcano Monte de la Corona

La sua formazione è il risultato dell’attività eruttiva del vulcano Monte de la Corona (risalente, secondo i geologi, a circa 3000-5000 anni fa), che ha formato un tunnel vulcanico sotterraneo di oltre sei chilometri di lunghezza che scorre fino al mare. Il tunnel si è formato con il raffreddamento e la solidificazione della parte superficiale di una colata lavica a contatto con l’aria, mentre il magma fuso dell’interno continuava a fluire.
Il distacco parziale del soffitto di un segmento del tunnel forma la struttura denominata “jaeo”, che è che l’apertura del terreno che permette l’accesso alle diverse grotte. La “caverna” formata dal vulcano Monte de la Corona, il più antico dell’isola, è uno dei più estesi e interessanti del pianeta. Lungo il suo percorso ci sono 21 jameos e sei chilometri (quelli conosciuti) di tunnel che si estendono dal cratere del vulcano fino ad addentrarsi nel mare in un tratto sottomarino di un chilometro e mezzo denominato “Tunnel dell’Atlantide”

Nozioni storiche
Le prime testimonianze che troviamo sull’esistenza della Cueva de Los Verdes provengono dagli scritti del 1950 di un ingegnere militare italiano, Leonardo Torriani, che ne sottolineò la significativa bellezza esaltandone l’aspetto difensivo e di protezione per la popolazione dell’isola. “… e al suo interno ha antri meravigliosi, che sembrano fatti da mano maestra, e con punti aspri e difficili che non si possono superare senza luce. Alcuni conoscitori dicono che dentro ha un fiume segreto, che scorre con grande impeto e che in pochi conoscono. Ha anche un’altra uscita, che corrisponde al mare, dalla quale gli uomini e le donne che si riparano lì, possono uscire e imbarcarsi. Descrizione delle Isole Canarie”. Leonardo Torriani, 1590.

Durante il XVI e XVII secolo, Lanzarote è stata oggetto di numerose invasioni, razzie e sequestri da parte dei pirati della costa settentrionale dell’Africa. Le gallerie della Cueva servirono da nascondiglio e rifugio dall’allora decimata popolazione dell’isola. Tra le invasioni più famose quelle di Tabán Arraez e Solimán nel 1618 che raggiungono dimensioni catastrofiche.

 

Lo storico Viera y Clavijo (1772-1773) le raccontò così “… la porzione più considerevole della popolazione si rifugiò nei nascondigli delle caverne, nella grande Cueva de los Verdes di Haría, che scorre sotto terra lungo quasi tre miglia. (…) Questo funesto colpo, che lasciò attonito e in lacrime tutto il territorio di Lanzarote, contribuì anche a impoverire il paese privandolo della più pura sostanza…” Già nel XIX secolo, la Cueva diventa una tappa obbligata per viaggiatori, eruditi e scienziati europei che girano per le Isole Canarie. Tutti loro descrivono affascinati questa formazione vulcanica come il geologo Georg Hartung (1855), il geologo e botanico Karl Von Fritsch (1863) e, più recentemente, il geologo Eduardo Hernández-Pacheco (1907).

La proposta di realizzare un polo turistico all’interno della cueva, nacque negli Anni 60 dall’allora Cabildo di Lanzarote, che ne propone, la sistemazione, ad uso turistico. La sua inaugurazione fu nel febbraio del 1964.
Per questo ambizioso progetto fu fondamentale la collaborazione di Jesús Soto, artista locale che diede vita all’illuminazione alla creazione del percorso interno. Gli interventi più significativi, riguardarono il piazzale di accesso esterno e il sentiero interno. Il risultato è spettacolare. L’atmosfera cromatica artistico-naturale crea un ambiente unico di estrema bellezza descritta già nel 1964 dallo storico locale, Agustín de la Hoz, nell’opera letteraria “Cueva de los Verdes.

Visitarla è come fare un viaggio nelle viscere della terra.
Il tratto visitabile della Cueva è formato da un chilometro di gallerie sovrapposte con interconnessioni verticali. In alcuni punti arriva ad avere tre livelli, mentre alcuni percorsi raggiungono altezze di circa cinquanta metri e larghezze vicine ai quindici. Esistono peculiari formazioni e strutture pietrose: canali di lava, blocchi solidi trascinati dalla corrente, goccioloni di lava, depositi salini, successivi strati di lava solidificata…
Le molteplici tonalità ocra provengono dai riflessi della luce su efflorescenze saline prodotte dai filtraggi dell’acqua dalla superficie. Il gradevole clima dell’interno attira l’attenzione. Grazie alle correnti d’aria, c’è una leggera e gradevole ventilazione naturale e la temperatura, costante, si aggira intorno ai diciannove gradi.

Ulteriori informazioni
Durata della visita: 1 ora
Orario: tutti i giorni dalle h. 10:00 alle h. 18:00
Ultima Visita: 17.00
Telefono: 928.848.484

 

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