Chiudete gli occhi e immaginate…
Immaginate una terra nera come la pece. Pardon, nera come la lava. Dei vitigni mediamente non più alti di una trentina di centimetri. Pietre che formano muretti semicircolari a difesa di queste apparentemente esili piantine.
Un sogno? No cari lettori, realtà. E’ sufficiente visitare la valle della Gerìa per vivere un’esperienza incredibile ed entusiasmante.
Siamo nella parte meridionale di Lanzarote, appena fuori San Bartolomè in direzione Uga. Praticamente al confine con il Parco Nazionale del Timanfaya. Incontrerete una valle mozzafiato, dove è possibile visitare praticamente tutte le cantine vinicole ed assaggiare il malvasia, il vino bianco tipico di Lanzarote.
Qui gli agricoltori locali hanno avuto la sensibilità e la capacità di fruttare al meglio sia le condizioni climatiche, che le proprietà fertilizzanti dei depositi vulcanici. Il loro segreto consiste nello sfruttare la loro peculiarità: rilasciare gradualmente nel terreno l’umidità assorbita durante la giornata.
Pertanto hanno realizzato vitigni impostando un’architettura davvero singolare: ciascuna pianta della vite viene collocata all’interno di una buca profonda (hoyos) ricoperta da uno strato di finissima lava vulcanica (picón o rofe), e successivamente circondata da un muretto perimetrale di pietre laviche (zocos) che ha la funzione di proteggere la pianta dal forte vento che soffia incessantemente sull’isola.
Altri ancora piantano il vitigno in zone di terra ricoperte da “rofe” e dove non esistono buche e con le piante poste in linea e protette da “zocos”.
La Malvasia è l’uva che la fa da padrone. “Malvasía Volcánica” o “de Lanzarote”, come è stata anche definita.
E’ tipica di varie parti dell’isola anche se la migliore, a detta degli esperti, è quella delle zone di Tinajo e del nord, per via dell’umidità marina, che riesce ad irrorarne maggiormente la terra…
Il vitigno, secondo gli storici, fu probabilmente importato a Lanzarote da Creta nel secolo XV.
Più simile al Malvasia di Sitges che a quello di Tenerife o di Las Palmas – si produce il vino secco, il semisecco, il dolce e il brut. Il mosto ha un contenuto di zucchero intorno ai 12 gradi e acidità equilibrata.
Per i brut, sempre ottenuti dalle uve di Malvasia, viene utilizzato il metodo champenoise, con un invecchiamento in bottiglia di tre anni prima del rabbocco.
Testo di Francesco Camillo Soro