Giro Revolution nella tappa alpina del Colle dell’Agnello: Vincenzo Nibali trionfa a Risoul staccando Esteban Chaves (terzo a 53″) che è la nuova maglia rosa con 44 secondi di vantaggio sul capitano Astana. La Francia ribalta il Giro d’Italia per la caduta di Steven Kruijswijk, che rovina nella neve in discesa dal Colle dell’Agnello e chiude in lacrime a 4’54 da Nibali

La Bola del Mundo, le Tre Cime di Lavaredo, Sheffield, la “Piccola Roubaix”, Chamrousse, Hautacam, La Toussuire. Le Alpi, le Dolomiti, i Pirenei. Roja, Jauner e Rosa. Tricolore e Tripla Corona. Ci ritorni in mente: il Giro d’Italia arriva in Francia e sei ancora Roi Nibali.

CLASSIFICA GENERALE 19a Tappa
1. Esteban Chaves
2. Vincenzo Nibali +44″
3. Steven Kruijswijk +1’05
4. Alejandro Valverde +1’48
5. Rafal Majka +3’59

Il sacrificio dell’Agnello, la vetta più alta del Giro d’Italia

La salita monstre di questo Giro si chiama Colle dell’Agnello, è lunga 21,3 chilometri e ha una pendenza media del 6.8% fino al 15% sui tornanti più ripidi, per un dislivello di 1452 metri. Da questa parte è Corsa Rosa, al di là della Cima Coppi, quota 2744 metri, si respira aria di Grande Boucle. La qualità della sfida è altissima e nella seconda parte, fra i km. 13 e 19, i più audaci grimpeur s’alzano sui pedali per sfidare la gravità. Vogliono chiedere il fondo a Steven Kruijswijk sul passo più alto dopo lo Stelvio nella storia del Giro, distante 54 chilometri dal traguardo francese di Risoul.

Kruijswijk cade nella neve: Chaves/Nibali è la coppia del giorno

La lunga discesa a valle (43 chilometri) è ripida solo nella prima parte ed è qui che Steven Kruijswijk rovina subito nella neve, ripartendo con la bici guasta e cambiandola diversi chilometri più avanti, mentre Ilnur Zakarin, quinto della generale, deve ritirarsi con la clavicola rotta. Prima – sul Colle dell’Agnello, dai meno sessanta – ci era sembrato di rivedere un replay delle Dolomiti, con Chaves ain piedi sui pedali e i soliti Kruijswijk e Vaverde a ruota. Nibali s’era staccato, ma è risalito d’andatura e ha disegnato le curve in picchiata per Chaves, senza Kruijswijk (caduto) e senza Valverde sfiancato dall’Agnello.

San Michele Scarponi, patrono Astana sulla Cima Coppi

La Cima Coppi la conquista un monumentale Michele Scarponi (poi Nieve e Ulissi) che si rialza in discesa e si ferma (letteralmente) a 32 chilometri dall’arrivo per aspettare il suo capitano: bisogna fare i calcoli per scoprire che, in falsopiano a scendere verso Guillestre, Kruijswijk ha perso più di un minuto dalla coppia Nibali-Chaves riallineata a Scarponi, Ruben Plaza (Orica GreenEdge) e Nicolas Roche del Team Sky. Davanti ci sono Maxime Monfort in solitaria e un manipolo di fuggitivi superstiti fra cui Ulissi, Pirazzi e 3 uomini Sky.

Virage Nibali! Un uomo solo al comando e Giro riaperto

La salita di Risoul è un’ascesa regolare di 12,9 chilometri al 6.9% e sfiora appena la doppia cifra fra i duemila e i mille metri dal traguardo: Kruijswijk la inizia con 2 minuti e mezzo di ritardo di ritardo, Scarponi passa Monfort a doppia velocità a dicei chilometri dall’arrivo. Meno nove: restano Nibali, Chaves e Mikel Nieve mentre Kruijswijk si stacca dalla ruota di Jungels e chiude gli occhi a bocca aperta. Davanti a lui c’è Valverde a un minuto dai 4 battistrada con Ulissi. Meno sette: Esteban Chaves è maglia rosa virtuale. Meno sei: Nibali s’alza sui pedali e Chaves fatica a ruota. Meno cinque: Vincenzo attacca ancora e se va. L’impresa s’è fatta anche a Risoul: Vincenzo Nibali è primo sul traguardo del nostro cuore.

L’ORDINE D’ARRIVO 19a Tappa
1. Vincenzo Nibali
2. Mikel Nieve +51″
3. Esteban Chaves +53″
4. Diego Ulissi +1’02
5. Rafal Majka +2’14
6. Alejandro Valverde +2’14

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