Gli aggiustamenti alla manovra che prepara il governo avranno conseguenze sui consumi degli italiani. Dal supermarket ai carburanti fino alle sigarette

Il governo è in affanno. I rilievi da parte dell’Unione Europea sui conti pubblici italiani e le mosse di via XX settembre per trovare una soluzione che scongiuri l’infrazione e il commisariamento potrebbero colpire i consumi.

L’esecutivo come ricorda ilGiornale sta mettendo sul tavolo una norma che potrebbe mettere a rischio la grande distribuzione con la reverse charge. Un meccanismo che di fatto scarica sui supermarket un peso di 4 miliardi di euro all’anno di lotta all’evasione.

Federdistribuzione, sempre come ricorda ilGiornale, ha già fatto sentire la sua voce: “Noi siamo trasparenti, facciamo tutto alla luce del sole e ogni anno paghiamo allo Stato Iva per 16 miliardi. Ma il problema non esiste nemmeno per i nostri fornitori, che sono di tutte le dimensioni, ma tutti certificati”. Insomma evadere è quasi impossibile. Si va dunque a colpire un settore che di fatto non evade assicurando così entrate certe all’erario. Ma la conseguenza è che la misura del governo potrebbe diventare una vera e poria “tassa sul carrello” che va a ledere quell’esiguo potere d’acquisto rimasto alle famiglie. Ma tra i rincari previsti, come riporta laStampa ci sono anche quelli sui carburanti: “L’ipotesi di un aumento delle accise sui carburanti non è purtroppo una novità e insiste nel penalizzare il settore petrolifero oltre che i consumatori”,afferma il presidente dell’Unione petrolifera, Claudio Spinaci. “Stando alle nostre stime – ci spiega – per recuperare il miliardo di euro di cui si parla in questi giorni, si tratterebbe di un ulteriore incremento di non meno di 3-4 centesimi euro/litro”. Infine rincari probabili anche sul tabacco con un rincaro di 15-20 centesimi a pacchetto.

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