In questi giorni gli italiani si sono trovati il canone Rai nella bolletta elettrica: 70 euro, per il computo del primo semestre. Soldi che, forse,potrebbero tornare nelle vostre tasche. Da che è stata ideata in questo modo, la gabella è stata contestata con veemenza, in particolare dalle associazioni di consumatori. In questi giorni, inoltre, si è scatenato il caos per una serie di variabili denunciate da Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumo: “Quel che sta succedendo – ha spiegato – era prevedibile in un Paese burocratizzato dove però non si registrano a volte i cambi di residenza per non parlare delle difficoltà create dalle seconde case e infine dai trasferimenti dei contratti tra un gestore elettrico e l’altro che ha creato ulteriore confusione”. In soldoni, la tassa ha creato il caos, situazioni dubbie, pagamenti indebiti e parecchi grattacapi.

E mentre le associazioni insistono sulla “impraticabilità” della tassa e sulla necessità di rivederla già dal prossimo anno, c’è chi è passato alle carte legali. Ed è questa l’iniziativa che potrebbe restituirvi i soldi versati a Viale Mazzini. Il Codacons, infatti, ha presentato al Tar del Lazio un ricorso contro il metodo di pagamento del nuovo canone Rai, e la pronuncia del Tribunale amministrativo è prevista per martedì. Il presupposto del ricorso è semplice, ed è basato sulla non legittimità dell’inserimento della gabella in bolletta perché l’imposta è legata al possesso dell’apparecchio televisivo, mentre le bollette servono per pagare un servizio. È stata dunque avanzata la richiesta di sospensione del provvedimento: se venisse accolto, le aziende elettriche potrebbero restituire ai cittadini la prima rata.

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