I militari dei Carabinieri stanno perquisendo la sede del Partito democratico di Napoli. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, gli inquirenti stanno indagando con l’ipotesi di corruzione elettorale di un candidato al consiglio comunale e uno in un municipio. Secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto di Napoli Alfondo D’Avino e dal pm Francesco Raffaele, i politici locali coinvolti promettevano posti di lavoro nell’ambito del progetto regionale Garanzia Giovani in cambio di voti all’ultima tornata elettorale.

 

NAPOLI – È bufera giudiziaria su due candidate del Pd di Napoli, che correvano rispettivamente per il Consiglio comunale e per una delle municipalità cittadine. Le due – Anna Ulleto e Rosaria Giugliano – sono indagate con l’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale: avrebbero ottenuto voti in cambio di promesse di inserimento nel programma lavorativo Garanzia Giovani, finanziato dalla Regione.

«Se saranno riscontrati i fatti su Napoli riportati dalle agenzie di stampa, il Pd sarebbe parte lesa rispetto a certi comportamenti. Auspico che la magistratura faccia il più presto possibile chiarezza su una vicenda che, se provata, va condannata e punita senza se e senza ma», afferma in una nota Debora Serracchiani, vice segretario del Pd, commentando le perquisizioni a Napoli.

I carabinieri hanno eseguito un decreto di perquisizione nelle abitazioni e nelle sedi dei comitati elettorali delle due candidate. La Ulleto ha ottenuto oltre 2.263 preferenze e risulterà quasi certamente eletta, dopo la ripartizione definitiva dei seggi che avverrà all’esito dei ballottaggi. La stessa Ulleto fu candidata del Pd anche alle elezioni regionali dello scorso anno, dove ottenne 7.714 preferenze che non le furono sufficienti per entrare in Consiglio. Quarantasei anni, la Ulleto è vicepresidente di una onlus, la cooperativa sociale «Mondo Nuovo» e – come si legge dalla sua biografia pubblicata all’epoca delle regionali sul sito del Pd Campania – «si occupa nel ruolo di coordinatrice della gestione del Banco delle Opere di Carità per famiglie indigenti».

Alle ultime amministrative Ulleto e l’altra indagata, Giugliano, avevano corso in tandem, presentandosi insieme in vari appuntamenti elettorali e in interviste su emittenti locali. Da qui la buona performance della Giugliano, che ha raccolto 297 voti nella seconda municipalità: Avvocata, Porto, Mercato, San Giuseppe, Montecalvario e Pendino.

In un primo momento si era sparsa la voce, poi smentita, che la perquisizione avesse toccato anche la sede del Pd metropolitano. Il segretario provinciale, Venanzio Carpentieri, assicura comunque piena collaborazione agli inquirenti per fare chiarezza sugli addebiti contestati ai due.

L’inchiesta getta ulteriore benzina sul fuoco delle polemiche e delle tensioni, che già stamani erano state accese dalla pubblicazione di un video del sito Fanpage. Il video, realizzato da alcuni giornalisti con telecamere nascoste nei pressi dei seggi in diverse zone di Napoli, mostra persone che entrano ed escono da un Caf con la scheda elettorale in mano, presunti passaggi di banconote e materiale elettorale a poca distanza dai seggi, liste di nomi in mano a persone che attendono gli elettori. Già dopo le primarie del centrosinistra un video di Fanpage aveva scatenato enormi polemiche, mostrando la distribuzione dell’euro per votare. E le tensioni ripartono in vista del ballottaggio tra de Magistris e Lettieri.

«Sono immagini inaccettabili, è una vergogna, uno squallore per il mandante e per gli esecutori, ma il 19 vinceremo anche contro la teppaglia e chi utilizza in politica metodi camorristici», dice infatti il sindaco uscente commentando il video. De Magistris si appella anche al prefetto a cui chiede «garanzie affinché il voto sia pulito» e poi si rivolge direttamente a chi tenta di ‘comprarè i voti: «Fujtevenne (ndr, scappate) – dice – perchè dal 19 giugno Napoli sarà liberata anche da chi pensa di poter comprare i napoletani», ironizzando poi sul video post primarie: «Fare questo porta male, basta pensare all’euro di Tonino Borriello, che non è stato rieletto». Ma anche il suo avversario, Gianni Lettieri, va all’attacco, ricordando che «sto chiedendo da mesi al prefetto di aumentare la vigilanza all’esterno dei seggi» e parlando di «flusso anomalo del voto in periferia». Lettieri sente al telefono il prefetto e il ministro Alfano per sollecitare massima attenzione in vista del ballottaggio. «Sono seggi precisi quelli dove è stato girato il video – conclude – e in oltre il 50 per cento di quei seggi de Magistris ha vinto».

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