La Champions è ancora del Real Madrid e gliela regala il suo giocatore simbolo, Cristiano Ronaldo, segnando il rigore decisivo. L’Undecima arriva nel modo più sofferto, ai rigori, con l’Atletico che aveva riacciuffato la partita nel momento peggiore e che vede ancora una volta sfumare il proprio sogno. Terza finale, terza sconfitta, la seconda a distanza di due anni contro i blancos. Al 90′ (e poi al 120′) era finita 1-1, gol di Sergio Ramos nel primo tempo e Ferreira Carrasco nel secondo, con Griezmann che ha sbagliato un rigore sull’1-0 in apertura di ripresa. Poi l’ha decisa Cristiano.
LA PARTITA — Il Real comincia meglio, giocando il primo quarto d’ora nella metà campo dell’Atletico: Oblak salva su Benzema, ma al 15′ non può nulla sulla zampata ravvicinata di Sergio Ramos. Il gol sarebbe da annullare perché l’andaluso è in fuorigioco sul tocco di Bale, ma il guardalinee non segnala nulla. A questo punto il ritmo rallenta notevolmente, i colchoneros si prendono il possesso palla ma senza creare nulla. La scossa potrebbe arrivare a inizio ripresa: Pepe commette fallo su Torres (che nel primo tempo era stato l’unico a non completare neppure un passaggio) e regala un rigore all’Atletico. Griezmann, però, lo sbaglia colpendo la traversa. La squadra di Simeone sembra accusare il colpo, mantiene l’iniziativa ma non è mai pericolosa e rischia più volte di capitolare, prima su una conclusione di Benzema a tu per tu con Oblak, poi al 78′ sulla doppia occasione capitata a Ronaldo (anche lui fermato dal portiere in uscita) e Bale, la cui conclusione viene respinta sulla linea da Savic. Un minuto dopo, nel momento di maggior difficoltà, l’Atletico pareggia: cross basso di Juanfran dalla destra, la palla attraversa tutta l’area e Ferreira Carrasco, dimenticato da Lucas Vazquez, insacca. Nei supplementari, con le squadre stanche, accade pochissimo. Ai rigori sbaglia solo Juanfran, di Ronaldo il gol decisivo.

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