La Corte suprema indiana rende esecutivo l’ordine de L’Aja: “Per il marò rilascio e rientro immediato”
Il marò Salvatore Girone, come informa Il Giornale, potrà tornare in Italia per tutta la durata del procedimento arbitrale. Finisce quindi – almeno per ora – un’odissea che dura da oltre quattro anni.
Una “sezione feriale” della Corte Suprema indiana di New Delhi ha infatti accettato di rendere immediatamente esecutivo l’ordine del Tribunale arbitrale internazionale dell’Aja che ha stabilito che Girone potrà rientrare in patria almeno fino all’arrivo di un verdetto sulla giurisdizione del caso. A patto che il fuciliere di Marina “non cerchi di influenzare i testimoni o distruggere prove che potrebbero essere utili al processo”. Inoltre l’ambasciatore italiano a New Delhi dovrà farsi garante che il marò rientrerà in India se i giudici dell’Aja sentenzieranno che sull’omicidio dei due pescatori del Kerala dovrà decidere l’India.
Girone, comunque, potrà rientrare in Italia già il prossimo 2 giugno per la festa della Repubblica, come ha spiegato in un tweet Matteo Renzi. “Confermiamo la nostra amicizia per l’India, il suo popolo, il suo governo”, ha scritto il premier, “E diamo il bentornato al marò Girone che sarà con noi il #2giugno”.
Soddisfatta anche la Farnesina. “Girone torna in Italia”, ha twittato Paolo Gentiloni, “Premiato impegno governo con sostegno Parlamento. Sempre al lavoro per affermare ragioni dei nostri due Fucilieri”.
Secondo il ministero degli Esteri italiano, i due Paesi “hanno cooperato nelle ultime settimane per definire le condizioni e le modalità del rientro e della permanenza nel nostro Paese di Girone”. “La decisione odierna è un risultato importante che riconosce l’impegno intrapreso dal governo italiano con il ricorso all’arbitrato internazionale per fare valere le ragioni dei nostri due fucilieri di Marina”, dicono dalla Farnesina, “Con lo stesso impegno l’Italia si presenterà ai prossimi passaggi previsti dal procedimento arbitrale”.
