Ci sono voluti sette mesi di ricerche e indagini su tonnellate di scarti di combustione. Ma alla fine, secondo quanto riporta il settimanale di cronaca nera “Giallo”, gli investigatori avrebbero rinvenuto tracce del dna di Mario Bozzoli nei forni della sua fonderia. L’imprenditore era scomparso misteriosamente nel nulla lo scorso 8 ottobre. Entrato in azienda la mattina, nessuno lo aveva più visto uscire. E l’ipotesi degli inquirenti è sempre stata quella che l’uomo fosse stato ucciso e poi bruciato nei forni, per non lasciare alcuna traccia del cadavere.

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Ma occorrevano le prove, che ora l’anatomopatologa Cristina Cattaneo e la sua équipe avrebbero rinvenuto. A pochi giorni dalla sparizione di Mario Bozzoli scomparve anche uno dei suoi operai, Giuseppe Ghirardini, deceduto in circostanze finora mai chiarite per avvelenamento da cianuro. Per gli inquirenti i due decessi sarebbero strettamente legati, ma fin qui dalle indagini non sarebbe emerso alcun elemento oggettivo che possa corroborare siffatta ipotesi investigativa. Indagati per la sparizione dell’uomo sono i due nipoti di Mario Bozzoli, Giacomo e Alex, figli del fratello.

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