Il rabarbaro è una pianta utilizzata da circa 4000 anni dalle popolazioni del Tibet, della Cina e della Mongolia come digestivo, depurativo, lassativo, come antinfiammatorio e contro le infezioni da batteri e funghi del sistema digerente. Queste proprieta’ sono dovute principalmente al contenuto in tannini e derivati antrachinonici, oltre alla presenza di vitamine del gruppo B, la vitamina K2 e la vitamina D (potenziamento del sistema immunitario) e sali minerali. La recente evidenza delle proprieta’ antitumorali degli antrachinoni del rabarbaro, avvalora il suggerimento di introdurre questo alimento nell’alimentazione quotidiana come gia’ avviene da anni nei paesi anglosassoni.
E’ una pianta facilmente coltivabile nei nostri orti ove svolge tra l’altro un’azione antiparassitaria naturale.

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Le foglie del rabarbaro vanno consumate in minima parte perche’ contengono ossalati (possono provocare disturbi renali se assunti in notevoli quantita’), vanno quindi impiegati principalmente i gambi in cucina e le radici in fitoterapia.
E’ controindicato l’impiego del rabarbaro in gravidanza e nei bambini al di sotto dei due anni.
-Anti-cancer properties of anthraquinones from rhubarb. Huang Q(1), Lu G, Shen HM. Med Res Rev. 2007 Sep;27(5):609-30.

A cura di Dott.sa Elisabetta Soro
Dirigente medico presso Azienda Ospedaliera città della salute, Torino

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