“In Italia seicento e quaranta, in Alemagna duecento e trentuna, cento in Francia, in Turchia novantuna”. L’ultima parte, però, come racconta Il Giornale, è stata censurata. Al posto de “le turche” sono state introdotte “le persiane”. Questo per non urtare nè la sensibilità dei milioni di cittadini turchi e dei musulmani residenti in Germania, ma soprattutto per non creare incomprensioni diplomatiche con Erdogan, che negli ultimi mesi ha esercitato forti pressioni nei confrontid elle autorità tedesche e sui media perché l’immagine della Turchia ‘non venga pubblicamente sbeffeggiata’.

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L’ordine di censurare Mozart è giunto dai vertici del teatro in questione, ma la richiesta proviene direttamente dal governo nazionale. Il quale sta promuovendo le trattative con il governo turco per la gestione dei flussi migratori e non vuole creare alcun motivo di tensione con Erdogan. Anche a costo di reprimere la libertà di espressione. La richiesta del governo era quella di cancellare interamente la parte ‘incriminata’ dell’opera, il teatro ha negoziato una mediazione, sostituendo i persiani ai turchi.

La priorità del governo tedesco è, in questo momento, quella di assecondare le richieste della Turchia. Come ha spiegato il Ministro delle Politiche europee Michael Roth a Il Giornale, le critiche al governo turco sono fuori luogo, la priorità deve essere quella di dialogare con loro”. In nome della diplomazioan si è dunque pronti a tutto. Anche a censurare la nostra arte e la nostra cultura.

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