Sondaggio amaro per il premier, come riporta Il Giornale: “Travolto dalle inchieste giudiziarie (prima il caso Guidi, poi le mazzette in Campania) e indebolito dagli scontri interni al Partito democratico, Renzi si trova a dover gestire la sfiducia degli italiani che non credono più che il governo stia lavorando bene. L’economia che non decolla, l’emergenza immigrazione che anziché essere risolta diventa endemica e l’allarme sicurezza e jihadismo che toglie il sonno agli italiani sono solo alcuni dei temi aperti.

Questa settimana, secondo il sondaggio dell’Istituto Ixè, elaborato in esclusiva per Agorà(Raitre), la fiducia degli italiani in Renzi è arretrata di due punti percentuali scendendo sotto la soglia psicologica del 30%. Adesso si attesterebbe infatti al 29%. la stessa flessione negativa di 2 punti percentali penalizza anche il governo che, sempre secondo il sondaggio di Ixè, cala al 27%.

A indebolire il premier sarebbe stato anche il braccio di ferro con il neo presidente dell’Anm Piercamillo Davigo. “I politici non hanno smesso di rubare – fanno gli italiani intervistati da Ixè – hanno smesso di vergognarsi”. La frase, pronunciata qualche giorno fa da Davigo, trova infatti d’accordo l’88% degli intervistati.

Lo stesso campione, alla domanda se ci sia più corruzione oggi rispetto a vent’anni fa, ha risposto nella stragrande maggioranza (82%) che il contesto attuale è peggiore. Il calo della fiducia nel premier si fa sentire anche sul Pd. Dem e Movimento 5 Stelle si trovano sempre più vicini. Nell’ultima settimana, infatti, il Pd passa dal 31,8% al 30,9% (-0,9%), confermando l’erosione dell’ultimo periodo, mentre il Movimento 5 stelle sale dal 26,3% al 27,1%, guadagnando lo 0,8%. Ora il distacco è sotto i 4 punti percentuali. Crescono, intanto, sia la Lega nord al 15,1% (+0,7%) sia Forza Italia all’11% (+0,6%). Se si votasse oggi, l’affluenza sarebbe al 62%.”

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