Valentino sempre più grande: la cronaca della Gazzetta dell’ennesima impresa del campionissimo di Tavullia: ”

Rossi re di Spagna. Chissà da quanto desiderava questo momento, Valentino. Non si tratta solo di una vittoria che gli mancava da Silverstone dell’anno scorso, ma di un trionfo che ha un gusto speciale, perché conquistato in terra ‘nemica’ ancorché molto fertile di suoi tifosi, e con la soddisfazione di battere a domicilio i suoi nemici Marquez e Lorenzo, al suo fianco in prima fila al via e piegati senza appello in gara.
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Il tutto a 37 anni suonati. Rossi incasella un’altra meraviglia, la numero 113 in carriera (-9 da Agostini, a vista e non più con un cuscinetto in doppia cifra), conquistando il GP di Jerez, davanti a Lorenzo (100° podio in carriera per lui) e Marquez, ma soprattutto costringe alla resa, sia il leader del mondiale, sia il compagno (a termine) con cui la rivalità è sempre più aperta. Il rilancio di Rossi in chiave iridata è totale – è a meno 24 da Marquez -, e con il valore aggiunto di una riscossa arrivata dopo la scivolata di Austin. Ulteriore dimostrazione di carattere.
FORMA SMAGLIANTE — A Jerez Rossi ha ricordato la sua migliore versione del 2015, vista ad Assen, quando controllò la situazione per tutto il week end e si impose alla grande.

Aveva messo le cose in chiaro in qualifica, Rossi: una pole altisonante, frutto di un giro eccelso e i rivali a incassare. Era il rumore che precede la valanga. La premessa del suo eccellente stato di forma, che quest’anno è anche supportato dalle nuove gomme, con cui il talento di Valentino si sposa al meglio. Per vincere ha copiato il ‘Lorenzo style’, sgasata al via, copertura eccezionale delle linee nelle prime battute e poi un ritmo sempre più incalzante a piegare la resistenza. Di tutti. Arrivati a distanza di sicurezza. Dopo metà gara Lorenzo prova la rimonta che però viene smorzata da Rossi, e deve così accontentarsi di un 2° posto che gli consente di portarsi a -17 da Marquez, 3° dopo un brillante warm up, in classifica.
GLI ALTRI — Ancora sfortunato Dovizioso, frenato da un problema tecnico al 12° giro, mentre cercava di trarre il meglio dalla una Ducati che incassa una battuta d’arresto non ricompensata dal 7° posto di Iannone. Ai piedi del podio Pedrosa, davanti alle Suzuki di Aleix Espargaro, 5°, e Vinales, 6°. Ottimo 9° Laverty, con la Ducati GP14.2, a punti l’Aprilia con il 15° di Bradl.
LA GARA — Lo scatto migliore al via è di Rossi, che si porta dietro Lorenzo, con Pedrosa che riesce a mettersi davanti al compagno Marquez grazie a uno spunto eccellente. Vale non solo chiude in modo magistrale le traiettorie a Lorenzo, che non solo riesce a mettere in atto i suoi piani di fuga, ma allunga pure, con Marquez che si libera di Pedrosa e prova a risalire. Vale sale a 1″2 di margine al 7° giro, 1″5 all’8°, 1″9 al 9°, 2″1 al 10°, 3″ al 15°, per poi iniziare a calare, con Lorenzo che recuperava decimi al giro. Il duello è fra loro due, con Marquez che non ha il passo e gli altri lontani. A 8 giri dalla fine Rossi ha ancora 2″ di margine che però riesce a incrementare fino agli oltre 4″ del finale . Un crescendo rossiniano. Un po’ quella che potrebbe essere la colonna sonora del mondiale di Rossi.”

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