Scudetto sempre più vicino. La Juve travolge la Lazio, vola a +9 sul Napoli e già lunedì potrebbe diventare campione d’Italia. È anche il giorno di Paulo Dybala: Mandzukic sblocca nel primo tempo, poi, dopo l’espulsione di Patric, l’argentino firma una doppietta ritrovando il gol dopo 40 giorni, segnando prima su rigore e poi su assist di Khedira. Prima sconfitta per Simone Inzaghi sulla panchina biancoceleste.
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Totti entra e la Roma vince: il Torino vinceva 2-1 all’Olimpico, al 43′ della ripresa Spalletti lo mette in campo, e il capitano della Roma trova due gol che blindano il terzo posto. Il primo a provarci è Maicon, esterno destro alzato da Padelli, è la Roma a provare a fare la partita, ma al 25′ il Torino sfiora il vantaggio con una ripartenza di Bruno Peres per Martinez: gran sombrero su Manolas, ma tiro alto da buona posizione. Nainggolan ci prova di prima intenzione, alto di poco, poi è Belotti ad avanzare e caricare il tiro da fuori, centrando il palo. Poco dopo la mezz’ora l’attaccante granata viene trattenuto per la maglia da Manolas: rigore, lo stesso Belotti spiazza Szczesny. Al 40′ ci prova ancora Nainggolan, Padelli si distende e mette in angolo. Il primo tiro pericoloso della difesa è un destro di Florenzi deviato in angolo: sulla battuta Nainggolan al tiro, Gazzi la ferma con la mano, Calvarese lascia proseguire, come aveva fatto nel primo tempo su situazione analoga. Al 20′ della rirpesa arriva il pareggio, angolo di Perotti, grande elevazione a centro area di Manolas, palla in rete. Un lancio di Florenzi mette Salah solo davanti a Padelli, che si salva uscendo fuori area per allontanare di testa. Poi il Torino si riporta in vantaggio: cross di Bruno Peres, Rudiger e Maicon guardano la palla, sbuca Martinez e devia nella porta vuota. Poi, a 2′ dalla fine, Spalletti mette in campo Totti, che su un calcio di punizione sbuca alle spalle di Glik e firma il pareggio, trovando poi il 3-2 su calcio di rigore.
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Un Barcellona straripante riprende a correre dopo un mese da incubo, scatenando la propria furia sul Deportivo: quattro gol di Suarez, uno di Rakitic e un sigillo a testa per Messi e Neymar. Così la squadra di Luis Enrique travolge il Depor, interrompendo la serie negativa di tre k.o. consecutivi e mantenendo la vetta della Liga a prescindere dai risultati di Atletico e Real. Al “Riazor” detta legge un Suarez famelico, che sale a quota 30 reti tornando a minacciare il primato di CR7 in classifica marcatori.

URAGANO BLAUGRANA — I catalani partono decisi e trovano la via del gol dopo appena 11’ con Suarez. Sprecata la prima occasione al 7’ (sinistro di poco a lato), l’uruguaiano fa centro al secondo tentativo deviando sotto misura un tiro dalla bandierina nonostante l’azione viziata da un fallo non rilevato su Sidnei. I fantasmi delle ultime settimane si ripropongono quando, complice la traballante retroguardia blaugrana (peraltro oggi priva dello squalificato Piqué), Oriol Riera e Borges si divorano due facili opportunità per il pareggio. Ma la MSN mostra di essere tornata a regime con giocate in velocità e rapide verticalizzazioni che esaltano il fiuto del gol del “Pistolero”, nuovamente a segno al 24’ su un delizioso assist di Messi

“PISTOLERO” SCATENATO — Incontenibile l’uruguaiano anche nella ripresa: assist per il 3-0 di Rakitic al 48’ e, sei minuti dopo, tripletta servita dall’ennesimo filtrante della Pulce. Lo show dell’uruguaiano prosegue al 64’, questa volta su suggerimento di Neymar. Poi è la volta di Messi, che al 72’ deposita a porta vuota il pallone del 6-0 su assist, manco a dirlo, di Suarez. A dieci minuti dal termine, subito dopo il 7-0 firmato da Bartra con una percussione che taglia in due la tramortita difesa galiziana, Neymar completa la festa della MSN tornando al gol dopo un digiuno di cinque partite. Anche stavolta l’assist è di Suarez, autentico incubo del “Riazor”. Il segnale è forte e chiaro: il Barça è tornato.

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