Interi vagoni sbriciolati, lamiere accartocciate, vetri infranti e sangue dappertutto: è una scena «allucinante», per usare le parole di un soccorritore, quella dello scontro frontale avvenuto intorno alle 11.30 di martedì mattina sul tratto a binario unico tra Corato e Andria tra due treni delle Ferrovie del Nord barese, che fanno capo alla Ferrotramviaria. Il bilancio, ancora «in difetto», come sottolinea la Protezione civile, è pesantissimo: undici i morti e decine i feriti, con i vigili del fuoco che stanno lavorando senza sosta per estrarre i passeggeri dai convogli distrutti. Un bambino di pochi anni, ancora in vita, è stato estratto dalle lamiere e portato via con un elicottero. «Un disastro come se fosse caduto un aereo!», ha commentato Massimo Mazzilli, sindaco di Corato. Uno dei due convogli era partito da Corato ed era diretto ad Andria e l’altro, viceversa, proveniva da Andria e andava in direzione Corato. Ma le cause dello scontro non sono ancora chiare: «È tutto ancora in corso», ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che è sul posto.

Renzi torna a Roma: «Doveroso»

Il premier Matteo Renzi, che era appena arrivato al museo della Scienza e della tecnica di Milano, ha salutato velocemente i presenti, esprimendo il proprio cordoglio per le famiglie delle vittime, e ha deciso di tornare subito a Roma per chiarire quanto accaduto: «Non ci fermeremo finché non avremo trovato i responsabili», ha detto.

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