1. UN CIAONE AL DUCETTO DI RIGNANO SULL’ARNO! – NO AL 60 PER CENTO – POCO DOPO LA MEZZANOTTE UN AFFRANTO RENZI ANNUNCIA IN TV LE SUE DIMISSIONI: “HO PERSO IO, LA POLTRONA CHE SALTA È LA MIA” – DOMANI RIMETTERA’ IL MANDATO NELLE MANI DI MATTARELLA
2. IL 4 DICEMBRE 2016 NON È UNA VITTORIA DELL’ANTI-POLITICA. QUANDO, DOPO DUE ANNI E MEZZO, I CITTADINI SONO STATI CHIAMATI FINALMENTE A GIUDICARE RENZI VOLUTO A PALAZZO CHIGI PER VOLONTÀ DI GIORGIO NAPOLITANO, LA LORO RISPOSTA È UN NO SECCO E CONVINTO
3. IL PREMIER CAZZARO HA GIA’ LA LISTA DEL GOVERNO PADOAN DA UNA SETTIMANA IN TASCA. RENZI VUOLE UN TECNICO ADDOMESTICATO E IL MINISTRO DELL’ECONOMIA E’ PERFETTO

DAGONOTA

 

La caduta del Ducetto di Rignano sull’Arno è di quelle destinate a fare rumore e a restare nella storia del Bel Paese che negli ultimi 70 anni ha guardato sempre con sospetto all’uomo solo al comando; al capo che si rivolge alla folla per chiedere un plebiscito su un testo, la riforma costituzionale, che insieme alla nuova legge elettorale (Italicum) gli avrebbe consegnato i poter per fare il bello e il cattivo tempo al governo.

Dunque, il 4 dicembre 2016 non è una vittoria dell’anti-politica. Quando, dopo due anni e mezzo, i cittadini sono stati chiamati finalmente a giudicare il premier cazzaro Matteo Renzi voluto a Palazzo Chigi per volontà di Giorgio Napolitano, la loro risposta è stato un No secco e convinto.

Renzi ha già la lista del governo Padoan da una settimana in tasca. Il premier cazzaro vuole un tecnico addomesticato e il ministro dell’economia è perfetto.

RENZI ANNUNCIA LE DIMISSIONI

Il popolo italiano “ha parlato in modo inequivocabile chiaro e netto“, ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Questa riforma è stata quella che abbiamo portato al voto, non siamo stati convincenti, mi dispiace, ma andiamo via senza rimorsi. Come era chiaro sin dall’inizio l’esperienza del mio governo finisce qui”, ha detto ancora Renzi. “Domani pomeriggio riunirò il consiglio dei ministri e poi salirò al Quirinale per consegnare al presidente della Repubblica ledimissioni“.

E un’affluenza record ha caratterizzato la tornata referendaria. Gli italiani, probabilmente spinti da una campagna elettorale serratissima, tanto sul fronte del “no” quanto su quello del “sì”, sono andati in massa a votare se è vero che ha votato quasi il 69% degli elettori (il dato non è definitivo) con percentuali bulgare al nord.

Intanto è breaking news in tutto il mondo la notizia della vittoria del ‘No’ all’uscita dei primi exit poll al referendum costituzionale in Italia.

 

LE MOSSE DI RENZI E DEL PD

Prima di prendere la parola a Palazzo Chigi, il premier aveva affidato ad un tweet il suo primo pensiero: «Grazie a tutti, comunque». Annunciando l’imminente intervento in diretta, Renzi l’ha buttata sull’ironia, aggiungendo il commento «Arrivo, arrivo» con tanto di smile, un’autocitazione che rimanda al tweet da lui postato il giorno dell’insediamento al governo, poco prima di recarsi al Quirinale per il giuramento. E ora al Quirinale dovrà tornare. Il vicesegretario Lorenzo Guarini ha già annunciato la convocazione per martedì dei massimi organismi del partito al Nazareno per una valutazione politica del risultato e delle strategie da adottare per il prosieguo della legislatura.

 

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